[Canzone consigliata: Dicono di me – Cesare Cremonini]
«Ehi»
«Dimmi»
«Cos’è quella faccia?»
«Niente Norbi»
«Dai, dimmi, cosa è successo?»
«Ma nulla…lascia stare»
«Non fare lo scorfano brontolone, è qualcosa di grave?»
«Ma no, nulla di che…è che sono un po’ giù.»
«Dai lo sai che puoi parlarmi di qualsiasi cosa»
«Non credo di piacere a quel ragazzo di cui ti raccontavo…forse non sono alla sua alt…»
«No ferma. Questa è una frase sbagliatissima solo da pensare. E ti porta sicuro in una spirale di depressione che ti farà stare una settimana o un mese chiusa in casa, sul divano, a vedere commedie romantiche, piangendo»
«Che non mi sembra un brutto programma alla fine…»
«No seriamente, a quella frase non devi neanche pensarci. Tu vai bene così, non devi farti nessun problema»
«Eh ma non gli piaccio…forse se cambio come mi vesto o come mi approccio…»
«Non saresti tu…senti, lo sai quello che penso di te, e sai pure che ti ripeto spesso questa cosa. Devi impararti a volerti bene e accettarti. Tutti noi dobbiamo farlo e non è facile, c’è chi ci ha messo un giorno e chi non ci è ancora riuscito dopo 25 anni…ognuno ha i suoi tempi»
«Eh lo so Norbi, ma alcune volte mi sento sola. Ed è vero che non mi voglio bene a volte, ma per voi maschi sembra sempre tutto così facile. Sembra che vi scivoli tutto addosso, non vi fermate a queste cose…»
«Perché secondo te i maschi non soffrono di questi problemi?»
«No, bè si, forse però non al livello femminile ecco»
«Ti vorrei far sentire i discorsi che si fanno tra uomini, potrebbe aprirti un mondo.
Dovrei raccontarti di com’ero al liceo i primi anni. Allora non ero alto…»
«Be un po’ come adesso!»
«Sei una brutta persona»
«Scusami, dai vai pure avanti»
«Comunque, ero il più basso della scuola. E diciamo che non ero la persona più “appariscente” ecco. Sai, a 15/16 anni il ragazzo medio vorrebbe solo essere “figo”, e almeno una volta gli piacerebbe che le ragazze lo guardassero e gli dicessero “che figo che sei”. Credo sia una cosa abbastanza generalizzata a quell’età.
Ma non è mai stato così. Alcuni ragazzi sono definiti quelli “simpatici” o peggio ancora “è un tipo”. Che detto tra noi non ho ancora capito quanto sia grave la cosa.»
«Molto grave»
«Ecco, grazie per la precisazione. Io invece ero diverso, diciamo.
Ero quello “tenero”.
“Quanto sei tenero”
“Che viso tenero!”
“Come sei tenero Norbi” ecc.
Era l’unico complimento che ricevevo. Non ero quello figo (ovviamente), ne quello simpatico. Ero il ragazzo tenero.
Ed è stata per un periodo la parola che odiavo di più, perché ovviamente io volevo essere figo o almeno, essere considerato un pochino figo.
Ci è voluto del tempo sai? Non è facile accertarsi, ci vuole una grande volontà di cambiare la propria immagine dentro di se. Ancora oggi, qualche volta, molto raramente, mi da fastidio essere definito “tenero”, ma cosa vuoi farci? Sono così. E non posso cambiarmi. Se mi atteggiassi da figo sarei ridicolo, per questo accettandomi come sono ho imparato ad usare questa cosa a mio favore.»
«Ma essere teneri non è una brutta cosa dai. Se sei brutto, sei brutto»
«No, hai ragione. Ma essere teneri non è proprio questo spasso.
E comunque se non piaci a quel ragazzo, c’è ne sono almeno altri 100 che ti trovano sicuramente bella/carina/da sposare, ecc.»
«Grazie Norbi, quindi quando ti dico che sei tenero ti offendo?»
«A 16 anni avrei sofferto, oggi mi fa piacere, quindi non preoccuparti»
«Posso dirti una cosa io ora?»
«Certo!»
«Essere fighi passa col tempo, la tenerezza invece è per sempre.»
«Grazie, perché non ti ho conosciuto a 16 anni?»
«Tranne nel tuo caso che da tenero stai diventano cattivo, quindi stai cadendo in una spirale che ti…»
«Come sei simpatica!»
«E tu sei un tipo!»